𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚: 𝐝𝐚𝐥 𝐆𝐫𝐞𝐞𝐧 𝐃𝐞𝐚𝐥 𝐚𝐥 𝐖𝐚𝐫 𝐃𝐞𝐚𝐥?

🅝🅔🅦🅢


Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha posto la sostenibilità al centro delle proprie politiche, promuovendo iniziative come il Green Deal europeo per affrontare le sfide climatiche e ambientali.

Tuttavia, le ultime notizie sugli gli attuali scenari geopolitici, sembra abbiano spinto l’Europa a rivedere le proprie priorità, focalizzandosi sul rafforzamento delle capacità difensive, a discapito delle tematiche ESG.

La recente proposta della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, denominata “ReArm Europe”, prevede la mobilitazione di fino a 800 miliardi di euro per potenziare la difesa dell’UE nei prossimi quattro anni

Questo piano include l’utilizzo di fondi di coesione per scopi militari e la flessibilità delle regole sul deficit per facilitare l’aumento della spesa in difesa. Paesi come la Germania hanno richiesto esenzioni a lungo termine dalle regole fiscali dell’UE per le spese militari, segnando un cambiamento significativo rispetto alle precedenti politiche di austerità.

Questo spostamento di priorità solleva interrogativi sul futuro delle politiche ESG (Environmental, Social, and Governance) in Europa.

Negli Stati Uniti, la rielezione di Donald Trump ha portato a una riduzione dell’enfasi sulle iniziative ESG, con importanti gestori di fondi come BlackRock e Vanguard che hanno sospeso incontri su questi temi per conformarsi alle nuove direttive della Securities and Exchange Commission (SEC).

Inoltre, l’amministrazione Trump ha tentato di utilizzare strumenti come le leggi antitrust federali per penalizzare gli investimenti ESG, creando un ambiente politico controverso.

Nonostante queste dinamiche, la sostenibilità rimane una priorità imprescindibile per l’ambiente, una priorità fisica, chimica, biologica.

Le persone sono sempre più consapevoli della necessità di rivedere l’impatto delle economie sugli ecosistemi e sulla società.

Il trend delle imprese che integrano, o intendono integrare, pratiche sostenibili nelle loro strategie è in forte crescita.

L’interrogativo è: indipendentemente dalle oscillazioni politiche, i temi ESG continueranno a svolgere un ruolo predominante nell’economia e nella finanza a medio-lungo termine? Oppure assisteremo ad una inversione di tendenza?

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